Ognuno di noi ha sogni e aspirazioni, ma quasi nessuno di noi li segue per davvero.
Si posticipano al futuro, si spera di farle un domani lontano, o si lasciano perdere perché in fondo sono sogni, e la vera vita è un’altra cosa…
Tutto falso. In effetti, quello che fa la differenza tra un vin-cente e un perdente è questo.
Un vincente vive e agisce per realizzare le proprie aspirazioni, i propri interessi, i propri scopi. Un perdente vive e agisce sperando un giorno di rea-lizzarle.
Se appartieni alla prima categoria, OTTIMO!
Purtroppo, la maggior parte di noi appartiene alla seconda… perché le nostre credenze (vedi capitolo apposito) sono state costruite in quel modo.
Sappiamo che i sogni fanno vivere meglio… ma a volte, al contrario, distraggono.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. E. Roosevelt Condividi il Tweet
In verità, i sogni distraggono ben poco.
Quel che distrae è il fatto di PENSARCI invece che di REALIZZARLI. Se si passano ore e giorni a immaginare “come sarebbe bello se…” e non si fa NULLA per realizzarli, allora sì, è una perdita di tempo.
Ma prova a pensare a ciò che hai fatto nella tua vita fino a qui.
Quante di queste cose le hai DAVVERO VOLUTE? Probabilmente tutte quelle che hai poi reso realtà.
Una cosa molto interessante che tantissimi saggi dicono da migliaia di anni, è che I SOGNI E LA TUA REALTA’ LI COMANDI TU.
Coloro che credono nei propri sogni e ideali, finiscono SEMPRE per realizzarli!
Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli. W.Disney Condividi il Tweet
Un esempio tipico è Walt Disney. Con l’abilità di saper di-segnare bene un topo, dei cani e altri animali parlanti, si recò in banca con un sogno: realizzare il più grande parco giochi del mondo. Quella che lui definiva la “terra dei sogni”. Poi cambiata nella “terra di Disney”, ovvero Disneyland.
Cosa immaginate che abbia risposto il banchiere cui Walt fece la domanda di finanziamento?
Chiunque abbia avuto a che fare con le banche, sa che per avere un prestito per aprire un mutuo di ben minore entità servono tante garanzie che ti viene da rispondere “beh, ma se avessi tanti soldi, tanto lavoro e tante garanzie avrei fatto tutto senza rivolgermi a voi, no?!”
Immaginate Walt.
Entra in banca, parla col direttore e gli dice “voglio aprire il più grande parco giochi del mondo, la terra dei sogni”.
Siamo nel dopoguerra.
L’America ha vinto, è vero, e non è ridotta come l’Europa.
Ma i soldi scarseggiano ovunque, le ferite di guerra bruciano ancora, e le persone non hanno certo tempo da dedicare ai sogni!
Il banchiere ride del povero Walt e lo manda via.
Ma lui non si da per vinto. Cerca una seconda banca.
Nulla. Una terza.
Ancora nulla.
Insiste ancora, e ancora e ancora…
Beh, quante banche ha visitato prima di arrendersi?
La cifra incredibile di 302 banche!!!!
Quanti di noi si sareb-bero arresi alla decima? Quanti alla cinquantesima? Quanti alla centesima? Alla duecentesima? Alla trecentesima???
Eppure… Disneyland è sorta come voleva Walt. Perché?
Era pazzo?! Aveva tempo da perdere?!
No. Era solo un uomo che CREDEVA FERMAMENTE nei suo sogni!
Qualche anno dopo, il vero progetto di Walt, quello che nella sua testa era il completamento del sogno, fu realizzato in Florida. Si chiamava Epcot Center.
Ma Walt era già morto quando aprì.
Il giorno dell’inaugurazione, un giornalista disse al figlio, RoY Disney “peccato.
Chissà quanto sarebbe piaciuto a suo padre vederlo!”
Roy rispose: “peccato sì. Ma per te, che non capisci. Mio padre l’aveva GIA’ visto! Questo che vedi ora è il SUO sogno”.
Ma per lui non serviva toccarlo, perché SAPEVA che si sarebbe fatto. Il quando e il luogo non avevano nessuna im-portanza!
Pensa a quali sono i tuoi sogni.
A quanto tempo dedichi ad essi.
A quante cose vorresti realizzare e non realizzi. E chiediti soprattutto PERCHE’ non lo fai.
Tanti grandi uomini e donne ci hanno insegnato che credendoci, TUTTO E’ POSSIBILE.
Un uomo che sapeva solo disegnare un topo ha creato un impero durante il dopoguerra.
Cosa puoi fare TU? Hai delle doti, ma per vari motivi non le hai mai sfruttate. Cosa stai aspettando? Se la risposta è “tempi migliori”, beh… mi spiace per te.
C’è il rischio che NON le userai mai… nessuno di noi sa quanto tempo ha da vivere. Sa solo quanto ne ha vissuto.
Ricorda che NON E’ MAI TROPPO TARDI!
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Ti racconto ora una storia famosa e molto illuminante…
Un giorno un cacciatore uccise un’aquila e ne trovò il nido. Sentendosi in colpa per aver abbattuto una madre, decide di prendere l’uovo e lo regala al suo vicino, che ha un pollaio, pensando che forse le galline potrebbero adottare l’uovo dell’aquila.
Contrariamente a tutte le aspettative, le galline si prendono davvero cura prima dell’uovo e poi del pulcino.
L’aquilotto cresce sempre di più, diventando una magnifica aquila. Ma con l’andatura e l’aspetto di una gallina!
Non ha infatti mai imparato a volare, né a cacciare o a comportarsi come sua natura. Passa così tutta la vita, convinta di essere una gallina.
Un giorno, in cielo vede un magnifico uccello che sfreccia nel cielo.
Le sue enormi e possenti ali planano con grazia nell’azzurro sconfinato, e così l’aquila-gallina chiede alle altre galline “chi è mai quella meraviglia lassù?”.
“Quella – gli risposero le galline – è un’aquila, la regina dei cieli, il più bello tra tutti gli uccelli!”
“Come sarebbe bello – pensò l’aquila-gallina – se anche io fossi come lei… se potessi librarmi nei cieli e andare dove mi pare… purtroppo non lo sono”.
Per tutta la vita non provò mai a imitare l’aquila, perché ovviamente lei era solo una gallina.
Magari, chissà, anche tu sei un’aquila convinta di essere una gallina!
Tornando ad esempi famosi, Abramo Lincoln è stato eletto presidente a 52 anni.
Ma prima di allora la sua vita è stata una sequela di fallimenti che avrebbero fatto rinunciare chiunque!
Lui però ripeteva sempre “domani andrà meglio di oggi”.
E ci credeva DAVVERO.
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