Le emozioni: una storia di mutamento
Le emozioni sono un aspetto fondamentale della nostra esperienza umana. Ci condizionano il modo in cui pensiamo, agiamo e interagiamo con gli altri. Ma come sono cambiate le parole che usiamo per descriverle nel corso della storia?
Sono sottolineate da microespressioni facciali e riflesse nel linguaggio del corpo, sono un intricato labirinto di esperienze umane. In questo articolo, esploreremo il legame profondo tra le parole che usiamo per descriverle e il modo in cui queste influenzano (e hanno influenzato nella storia), il nostro vissuto.
La nostalgia: da malattia a disturbo minore
Un esempio lampante di come il linguaggio delle emozioni possa evolversi è la nostalgia.
Questa parola, che deriva dal greco “nostos” (ritorno) e “algos” (dolore), fu coniata per la prima volta nel 1688 per descrivere una malattia caratterizzata da un desiderio intenso di tornare a casa. La nostalgia era considerata un disturbo grave, che poteva persino portare alla morte.
Nel corso dei secoli, la percezione della nostalgia è gradualmente cambiata. Oggi, questa parola è ancora usata per descrivere un desiderio di tornare a un tempo o a un luogo passato, ma è generalmente considerata un disturbo meno grave.
La relazione tra emozioni e parole
Le emozioni e le parole sono due aspetti fondamentali dell’esperienza umana. Le emozioni sono stati complessi che influenzano il nostro pensiero, il comportamento e il corpo. Le parole, invece, sono i simboli che usiamo per comunicare e comprendere il mondo.
La relazione tra questi due elementi è complessa e bidirezionale. Le emozioni possono influenzare il nostro linguaggio, e il linguaggio può influenzare le nostre emozioni.
Le emozioni influenzano il linguaggio con:
- La scelta delle parole: quando siamo arrabbiati, tendiamo a usare parole forti e aggressive. Quando siamo felici, tendiamo a usare parole più positive e gioiose.
- La struttura del linguaggio: quando siamo ansiosi, tendiamo a parlare in modo rapido e senza sosta. Quando siamo tristi, tendiamo a parlare in modo lento e malinconico.
- La prosodia: quando siamo felici, tendiamo a parlare con un tono di voce alto e gioioso. Quando siamo arrabbiati, tendiamo a parlare con un tono di voce basso e minaccioso.
Il linguaggio influenza le emozioni dando a queste forma e sostanza. Questo può aiutarci a comprenderle meglio e a gestirle in modo più efficace.
Ad esempio, se siamo arrabbiati, parlare di ciò che ci ha fatto arrabbiare può aiutarci a calmarci e a trovare una soluzione al problema. Se siamo tristi, parlare delle nostre emozioni può aiutarci a elaborare il dolore e a sentirci meno soli.
La rilevanza clinica
La comprensione della relazione tra emozioni e parole è importante per diversi ambiti clinici. Ad esempio, gli psicoterapeuti possono utilizzare le parole per aiutare i pazienti a comprendere e gestire le proprie emozioni. I logopedisti possono aiutare i pazienti con disturbi del linguaggio a comunicare le proprie emozioni in modo efficace.
Questo ci deve far capire che la relazione tra emozioni e parole è complessa e bidirezionale. Le emozioni possono influenzare il nostro linguaggio, e il linguaggio può influenzare le nostre emozioni. La comprensione di questa relazione è importante per diversi ambiti clinici.
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Emozioni che sono cambiate nel corso della storia
La nostalgia che abbiamo citato prima, non è l’unico esempio di come il linguaggio delle emozioni possa evolversi. Altre parole che sono cambiate nel corso della storia includono:
- Amore: Questa parola, che deriva dal latino “amor”, significava originariamente “affetto” o “cura”. Nel corso dei secoli, il suo significato si è evoluto per includere anche l’attrazione sessuale e l’intimità.
- Odio: Questa parola, che deriva dal latino “odium”, significava originariamente “avversione” o “disprezzo”. Nel corso dei secoli, il suo significato si è evoluto per includere anche sentimenti più intensi di rabbia e risentimento.
- Paura: Questa parola, che deriva dal latino “pavere”, significava originariamente “timore” o “trepidazione”. Nel corso dei secoli, il suo significato si è evoluto per includere anche sentimenti più intensi di terrore e angoscia.
Esplorando il linguaggio delle emozioni in diverse culture, scopriamo parole uniche che catturano sfumature emotive specifiche. Da “Mono no aware” in giapponese, che esprime la consapevolezza della transitorietà delle cose, a “Gigil” nelle Filippine, che descrive la sensazione irresistibile di voler stringere qualcosa teneramente, queste parole aprono finestre su esperienze emotive uniche.
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Nuove parole per nuove emozioni
Oltre a cambiare il significato delle parole che già esistono, il linguaggio delle emozioni può anche evolversi attraverso l’aggiunta di nuove parole.
Ad esempio, la parola “emozioni” è stata coniata solo nel XIX secolo. Questa parola è stata creata per descrivere una gamma più ampia di sentimenti rispetto a quelli che erano tradizionalmente considerati emozioni universali, come la gioia, la tristezza, la rabbia e la paura.
Le emozioni primarie sono emozioni innate e sono riscontrabili in qualsiasi popolazione, per questo sono definite primarie ovvero universali.
Per approfondire l’argomento ti propongo di ascoltare questa puntata del nostro podcast:
Negli ultimi anni, sono state coniate molte nuove parole per descrivere emozioni che non erano precedentemente riconosciute. Alcune di queste parole includono:
- Fomo: Questa parola, che è l’abbreviazione di “fear of missing out”, significa “paura di essere tagliati fuori”. Questa parola è stata coniata per descrivere l’ansia che si prova quando si pensa che gli altri stiano vivendo esperienze divertenti o interessanti di cui si è esclusi.
- Yolo: Questa parola, che è l’abbreviazione di “you only live once”, significa “si vive solo una volta”. Questa parola è stata coniata per descrivere una filosofia di vita che incoraggia le persone a vivere la vita al massimo e a non avere rimpianti.
- Angst: Questa parola, che deriva dal tedesco, significa “angoscia” o “ansia”. Questa parola è stata coniata per descrivere un sentimento di angoscia o preoccupazione intensa.
- Basorexia: l’impulso irrefrenabile di baciare qualcuno.
Questo video parla della storia delle emozioni umane,
ed è molto interessante per approfondire l’argomento di cui stiamo parlando
Come le parole influenzano le emozioni
Il linguaggio che usiamo per descrivere le nostre emozioni può avere un impatto significativo sul modo in cui le viviamo.
Ad esempio, se usiamo parole forti e negative per descrivere i nostri sentimenti, è più probabile che ci sentiamo male.
Al contrario, se usiamo parole più neutre o positive, è più probabile che ci sentiamo meglio.
Questo è il motivo per cui è importante prestare attenzione al linguaggio che usiamo per descrivere come ci sentiamo. Se vogliamo sentirci meglio, dovremmo usare parole più positive e costruttive.
Come è scritto nella nostra MISSION: vivere emozioni di qualità, permette alle persone di vivere una vita di qualità!
Il linguaggio emotivo è un campo affascinante e in continua evoluzione. Comprendere come questo linguaggio è cambiato nel corso della storia può aiutarci a capire meglio i nostri stessi sentimenti e quelli degli altri.
Le emozioni, riflesse nelle microespressioni facciali e incanalate attraverso il linguaggio, sono il cuore pulsante della nostra umanità. Esplorare la storia delle emozioni e abbracciare le nuove parole che emergono da culture diverse arricchisce il nostro vocabolario emotivo.