Cos’è il linguaggio del corpo?
Come possiamo definire il linguaggio del corpo?
Sappiamo che la comunicazione non verbale è un complesso sistema di segnali del corpo per comunicare i nostri stati mentali, pensieri e sentimenti.
Lo definisco un sistema complesso perché include canali diversi come espressioni facciali, tono della voce, mani, gesti, postura, il modo in cui camminiamo, e addirittura anche quanto spazio prendiamo quando parliamo con gli altri.
Ciascuno di questi canali può comunicare messaggi diversi: emozioni specifiche o generiche, processi cognitivi o cognizioni specifiche.
Quando questi canali vengono uniti, interpretare la comunicazione non verbale, per chi non conosce la materia, potrebbe essere veramente difficile.
Quindi su quale canale dovresti concentrarti?
La ricerca ha dimostrato che tra tutti i canali e tutti i messaggi che ci arrivano, molto importanti sono le espressioni facciali delle emozioni.
Ciò non significa che tutto il resto non sia importante, perché ci concentriamo anche sulle altre cose, come i gesti, le voci e tutto il resto. Ma le espressioni facciali delle emozioni sono il canale più importante che abbiamo.
Per questo motivo amiamo la Humintell
Una cosa unica nel nostro lavoro e nel nostro approccio al linguaggio del corpo è che ci concentriamo su quelli che chiamiamo indicatori convalidati. A volte prendono il nome di riverberi gestuali, cioè segnali analogici di ugual significato, che vanno a dar valore al primo segnale non verbale che abbiamo notato.
Questo perchè ogni singolo gesto, da solo non significa nulla.
Siamo quindi in linea con quanto viene ogni giorno ribadito dal centro ricerca della Humintell, al quale siamo orgogliosamente affiliati!
Il Dr. David Matsumoto di Humintell ha svolto un lavoro importante sul ruolo del linguaggio del corpo nella comunicazione umana e sulla misura in cui modelli simili abbracciano le culture.
Per quanto riguarda le emozioni, come abbiamo più volte ripetuto, è necessario capire quali espressioni sono universali e quali differiscono in base alla cultura, e sotto questo aspetto il linguaggio del corpo non è diverso.
Linguaggio del corpo: la postura
Un recente articolo su Discover Magazine ha approfondito alcuni dei lavori del Dr. Matsumoto sul linguaggio del corpo e sulla postura, personalmente ritengo l’articolo molto importante e perfettamente in linea con l’argomento di questo post.
In particolare, l’autore Teal Burrell ha scritto (riferendosi al lavoro del Dr. Matsumoto su atleti paralimpici olimpici e ciechi di tutto il mondo) che, indipendentemente dalla vista, gli atleti vittoriosi hanno costantemente fatto la stessa postura di trionfo. Ma ha anche mostrato che gli atleti sconfitti, indipendentemente dalla cultura, abbassano le spalle per la vergogna.
La ricerca del Dr. Matsumoto sottolinea l’importanza del linguaggio del corpo nella comprensione delle persone e della cultura che le influenza, da qui l’importanza a sfruttare il nostro linguaggio del corpo per avere effetti positivi sul nostro umore.
Ad esempio, sorridere può aiutare a ridurre i livelli di stress, mentre le cosiddette “posture di potere” possono migliorare la nostra fiducia.
A questo punto è interessante dedurre che il linguaggio del corpo non si limita a cambiare il modo in cui ci sentiamo, ma può anche modellare le percezioni delle persone su di noi, aiutando a promuovere una percezione di fiducia.
Allo stesso modo, rispecchiare la postura e le espressioni facciali aiuta a dimostrare che stiamo ascoltando e ad aumentare il nostro grado di empatia.
Questo aiuta a mostrare quanto sia importante il linguaggio del corpo, ma anche quanto è importante capire come interviene la cultura d’origine in questi processi comunicativi.
Capire la cultura d’origine e i segnali analogici, ci aiuta senza dubbio a leggere meglio le persone, per comunicare in modo più efficace.
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