Il Valore delle Credenze
Nella comunicazione, il valore delle credenze è strategico, se non miracoloso!
Se la discordanza tra l’immagine di noi stessi e la realtà è troppo grande, la comunicazione interpersonale ne risentirà, così come il nostro senso di autostima.
Il fatto stesso di crederci buoni comunicatori o meno, può fare la differenza quando abbiamo l’occasione di parlare in pubblico: infatti, se una persona si crede un pessimo comunicatore, non salirà neanche sul palco della festa del paese per leggere il programma dei festeggiamenti e se lo farà forse non riuscirà neanche a parlare.
Quali immagini hanno nella loro mente le persone che hanno paura di parlare in pubblico?
Il più delle volte è dimostrato che queste persone prima di iniziare un discorso, si ripetono mentalmente frasi tipo: “non mi devo emozionare”, “non devo andare nel pallone”, “stavolta non mi devo bloccare”, “stavolta non voglio fare una brutta figura”.
Il “NON” non viene recepito dal nostro cervello
Certo le intenzioni sono buone, ci si concentra infatti per fare un buon discorso, ma la mente viene condizionata negativamente – e cosa succede al momento di parlare in pubblico?
Si realizzerà quello che la mente ha fino a quel momento vissuto, il cervello ha immaginato più di una volta la scena negativa e quella andrà ad eseguire.
Cosa si potrebbe fare per sbloccare questa forma mentis negativa?
Possibili soluzioni
La stessa persona che ha paura di parlare in pubblico può dirsi: “stavolta voglio stare tranquillo, fare un bel discorso come se fossi tra amici, mi voglio divertire…”.
In questo caso il condizionamento è in positivo, il contenuto del messaggio è lo stesso, ma l’informazione che riceve il nostro cervello è totalmente diversa.
Le parole più belle del mondo non sono:Ti amo, ma: È benigno!. Woody Allen Share on X
Certo questo non implica il fatto che la persona parli in pubblico in modo perfettamente tranquillo, ma aumenterà le probabilità che ciò accada, perché il cervello ama ripetere quello che già conosce per economizzare il suo lavoro: se la mente ha già visto più volte quell’immagine, tenderà a replicarla.
Le immagini sono il linguaggio della nostra mente, da sole possono aumentare o diminuire la nostra valenza emotiva, basti pensare a quali emozioni suscitano in noi frasi che contengono immagini del tipo: “Mi sento come se mi fosse passato sopra un Tir”, oppure “Sono distrutto”, “Mi va alla grande”, ecc.
Il nostro cervello si nutre di immagini, e sono queste che condizioneranno il nostro atteggiamento mentale.
La forza dell’entusiasmo
Non è un caso che l’ingrediente di base d’ogni buon venditore è l’entusiasmo, ossia l’atteggiamento con il quale viene proposta un’idea, un prodotto o un servizio.
La forma mentis del venditore è lo strumento di vendita per eccellenza; non è il prezzo del prodotto che determina l’acquisto, né la sua utilità, ma è l’entusiasmo che il venditore riesce a mettere nella vendita che trasformerà quel prodotto in vendita.
Pensiamoci un attimo, compreremmo mai un’automobile da qualcuno che ne parla come di una operazione di appendicite?
Certamente no!
E se ascoltiamo invece una storia di una meravigliosa giornata passata all’Acquapark di Jesolo, o in una crociera?
Certamente non vedremo l’ora di andarci anche noi.
Ne possiamo dedurre che l’entusiasmo con cui comunichiamo le nostre idee determina i nostri risultati, coinvolge l’interlocutore, lo porta a vedere attraverso i nostri occhi la prospettiva di un futuro nuovo ed eccitante.
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