Mentire a noi stessi è una cosa che, talvolta, può aiutarci a superare dei problemi.
In fondo, la verità non la conosce nessuno, ma deprimersi perché le cose vanno male non ci aiuta.
Possiamo invece costruirci una realtà positiva, in cui le cose funzionano meglio.
Ciò ha senso ed è del tutto accettabile fintanto che si limita a spingerci in una giusta direzione, e potremmo definire tale abilità “autoinganno terapeutico”.
Il cervello si convince di molte cose, spesso negative, perché il suo primo istinto è la difesa e la sopravvivenza, quindi ricorda bene e con precisione tutti gli eventi spiacevoli.
Ma anche questo è una forma di autoinganno, purtroppo negativo. Altra cosa è mentire a se stessi in situazioni pericolose o da incoscienti.
Fingere di star bene quando si sente dolore, per esempio, potrebbe rivelarsi fatale.
Quando si ha una falsa rappresentazioni di se stessi, che poco o nulla corrisponde al vero, si definisce falso Sé.
Le bugie servono a superare alcuni problemi
In questo caso, la bugia ha come scopo quello di giustificare o supportare una realtà alternativa, con tanto di distorsioni, bugie e deformazioni di ciò che è accaduto.
Il cervello tende sempre a costruire una propria realtà, filtrata dagli eventi esterni tramite il proprio bagaglio di esperienze.
Per esempio, chi ha paura dei cani avrà un’idea molto diversa di questi animali rispetto a chi ne ha uno e lo adora.
Entrambi hanno ragione, ed entrambi mentono per l’altro.
Oltre a ciò, il cervello giustifica le sue scelte, cercando delle conferme al proprio comportamento che siano dalla “sua parte”.
Così, chi ci respinge o non è d’accordo con noi è pazzo o stupido, o ha comunque qualcosa che non va.
Presto o tardi coloro che vincono sono coloro che credono di poterlo fare. (Richard Bach) Share on X
La bugia protegge quindi dall’impatto con l’esterno, per non dover ammettere e riconoscere una realtà spiacevole.
Molto più serio è il caso della menzogna patologica.
In questa situazione specifica, chi mente lo fa per adattarsi alla vita altrui, ignorando i propri desideri per non incorrere in problemi con gli altri.
In pratica, si preferisce la realtà fittizia che l’altra persona ci riconosce come adatta invece di quella che si ritiene vera.
È un indice di mancanza di un Sé ben sviluppato, incapace di sopportare l’idea di una vita senza la persona che genera questo sentimento.
È più facile trovare tale comportamento nelle coppie di ragazzi giovani, mentre negli adulti implica un modo di vivere infantile, perché impediscono una coscienza autonoma.
Per una corretta salute psicologica è quindi utile, e anzi consigliato, trasgredire alle regole, e talvolta tradire chi le ha formulate, riproducendo così l’atavico sentimento di uccisione simbolica del genitore, per dimostrare la presa di coscienza necessaria per diventare adulti, che solo passando per la colpa per il proprio atto, e in seguito al pagare pegno per tale azione, ci rende davvero adulti e coscienti di noi stessi.
Ma perché mentiamo?
La nostra civiltà esisterebbe senza le menzogne?
Conoscete quel gioco in cui si deve confessare qualcosa o subire una penitenza? Mettere le due cose su uno stesso piano non dovrebbe sorprendere. Infatti, per la nostra specie, dire la verità nuda e cruda è qualcosa di così terribile da essere considerata una vera e propria punizione.
La società umana non potrebbe esistere senza la bugia, eppure facciamo di tutto per svelare ciò che gli altri pensano. Assurdo no?
Spesso si sottovaluta così tanto l’importanza della menzogna come collante sociale da pensare che il mondo funzionerebbe meglio se tutti fossimo sinceri. Balle!
La bugia fa così parte delle nostre tradizioni e delle nostre abilità che secondo diversi studiosi è la radice stessa del nostro straordinario sviluppo intellettivo.
Dire bugie non è solo qualcosa che facciamo per opportunismo, equivale anche alla capacità di elaborare realtà alternative, che si fanno via via più complesse con il crescere e lo sviluppo della logica.
Se avete dubbi su questo, basta chiedere di mentire a unbambino di 9 anni e a un ragazzino di 14.
Il primo può dire una bugia di tipo elementare come “non sono stato io”.
Il ragazzino riesce a costruire un universo che sostenga la sua bugia, tipo “io ci ho provato, ma mi hanno chiamato per andare alla partita e mentre andavo ho bucato col motorino, sono andato a cambiare la ruota ma non mi bastavano i soldi e quindi ho chiamato un amico, che però ci ha messo più del previsto e alla fine ho fatto tardi”.
Non c’è paragone!
Prima di liquidare questo comportamento come sconveniente, è bene ricordare che solo chi non ha capacità di logica e astrazione, cioè persone con gravi ritardi o anomalie al cervello, non mentono mai.
La bugia fa così tanto parte ed è così forte in noi – ovvero siamo così abili a mentire – che in tutte i codici del mondo è vietato farlo.
Ci si appella a tutto, dall’onore alla religione per evitare che ciò accada, ma con scarso risultato.
Certo, sarebbe utile anche capire chi mente e come, per esempio per arrestare i criminali. Purtroppo questo è il prezzo che si paga per avere una società così complessa senza essere insetti.
Perché, è bene ricordarlo, TUTTI gli animali sociali evoluti (uccelli e mammiferi) in qualche misura mentono per il bene del gruppo.
Perché noi dovremmo fare eccezione?
Per approfondimenti si consiglia la lettura del libro: Prova a Mentirmi – edizioni Franco Angeli
Se sei arrivato a leggere fin qui, merito un regalo. Se clicchi qui sotto avrai in omaggio le prime pagine gratuite del libro Prova a Mentirmi, cosi da valutare se è il libro che fa per te. Lo trovi in qualsiasi libreria – edizioni Franco Angeli.
===> Clicca qui per le pagine gratuite del libro “Prova a Mentirmi” <=====
A presto. Stay Tuned!
#linguaggiodelcorpo #podcast #comunicazionenonverbale #microespressioni #pnl #metodomade #Emozioni #bugie #comportamentodelbugiardo #seduzione #uomo-donna