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Come interpretare le espressioni facciali

Come interpretare le espressioni facciali

Come interpretare le espressioni facciali

Come interpretare le espressioni facciali è importantissimo, perché esse rappresentano movimenti dei muscoli del viso, che vengono utilizzati per comunicare emozioni, pensieri e stati d’animo. Sono una forma importante di comunicazione non verbale, e possono essere utilizzate per esprimere una vasta gamma di emozioni, tra cui felicità, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto.

Le espressioni facciali sono regolate da una rete complessa di muscoli che si trovano sul viso.

Questi muscoli possono essere contratti o rilassati per creare una varietà di espressioni.

Ad esempio, le sopracciglia possono essere aggrottate per esprimere preoccupazione o rabbia, le labbra possono essere sollevate per esprimere felicità o sorpresa, e gli occhi possono essere spalancati per esprimere paura o sorpresa.

Ne parleremo ampiamente in questa nuova “guida”.

Introduzione alla serie: “Le Guide sul linguaggio del corpo”

Benvenuti nel nostro blog dedicato al mondo del linguaggio del corpo!

Dopo i tanti libri scritti su questo argomento (almeno in Italia Fabio Pandiscia Antonio Meridda sono gli autori che hanno scritto più libri in assoluto, sulla comunicazione non verbale), è tempo di divulgare online queste conoscenze tramite apposite Guide, che usciranno periodicamente su questo blog.

Ripeto, non saranno semplici articoli, ma delle vere e proprie guide!!

Esploreremo insieme un universo di gesti, espressioni facciali e posture che comunicano più di quanto le parole possano mai esprimere.

Siete pronti a decifrare i segreti celati dietro ogni movimento, sguardo e postura? Allora accomodatevi e lasciatevi guidare in questo viaggio emozionante nel mondo del linguaggio del corpo!

Il quarto numero di questa serie è dedicato a come interpretare le espressioni facciali !!!

 

Riferimenti scientifici

    • Ekman, P., & Friesen, W. V. (1971). Constants across cultures in the face and emotion. Journal of Personality and Social Psychology, 17(2), 124-129.
    • Lyubomirsky, S. (2008). The how of happiness: A scientific approach to getting the most out of life. New York: Penguin Press.
    • Diener, E., Suh, E. M., Lucas, R. E., & Smith, H. L. (1999). Subjective well-being: Three decades of progress. Psychological Bulletin, 125(2), 276-302.

Come interpretare le espressioni facciali

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Come interpretare le espressioni facciali
Foto di Tengyart su Unsplash

1° parte – le espressioni facciali

Le espressioni facciali sono uno dei principali strumenti di comunicazione non verbale. Possono trasmettere una vasta gamma di emozioni, come gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa.

Comprendere il significato delle espressioni facciali può aiutarci a comunicare in modo più efficace, comprendere gli altri e costruire relazioni più forti.

Le espressioni facciali: significato

Esistono molte ricerche scientifiche che hanno studiato come interpretare le espressioni facciali. Una delle ricerche più importanti è stata condotta da Paul Ekman e Wallace Friesen, che hanno identificato sei emozioni di base che sono espresse universalmente attraverso le espressioni facciali:

  • Gioia– sorridere, arricciare gli occhi
  • Tristezza – abbassare le sopracciglia, inarcare le labbra
  • Rabbia – aggrottare la fronte, stringere i pugni
  • Paura – dilatare le pupille, alzare le sopracciglia
  • Sorpresa – aprire la bocca, alzare le sopracciglia
  • Disgusto – ripiegare il naso, arricciare le labbra
  • La 7° emozione “Il disprezzo” è stata aggiunta successivamente perché derivata dal disgusto.

Queste espressioni facciali qui espresse in linee molto generali, sono simili in tutte le culture, anche in quelle che non hanno contatti tra loro. Ecco perché sono definite come “universali”

Ciò suggerisce che il significato delle espressioni facciali è innato e non deriva dall’apprendimento culturale.  Spiegheremo di seguito, alcune delle 7 emozioni di base.

 


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La ricerca di Ekman

Lo studio di Paul Ekman e Wallace Friesen, intitolato “Constants across cultures in the face and emotion” (Costanti attraverso le culture nel viso e nell’emozione), è stato pubblicato nel 1971 sulla rivista Journal of Personality and Social Psychology (Volume 17, Numero 2, Pagine 124-129).

In questo studio, Ekman e Friesen hanno esaminato le espressioni facciali di base in sette culture diverse: i Matsigenka dell’Amazzonia peruviana, i Fori della Nuova Guinea, i Balinesi dell’Indonesia, gli Inuit della Groenlandia, gli Amhara dell’Etiopia, gli Ebrei Ashkenazi e gli Europei occidentali.

Hanno mostrato ai partecipanti immagini di persone che esprimevano diverse emozioni, tra cui felicità, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto. Hanno poi chiesto ai partecipanti di identificare l’emozione che ogni persona stava esprimendo.

I risultati dello studio hanno dimostrato che le persone di tutte le culture hanno identificato correttamente le stesse emozioni nelle immagini. Ciò suggerisce che le espressioni facciali di base, come il sorriso per la felicità e le sopracciglia aggrottate per la rabbia, sono espresse universalmente in tutte le culture.

Questo studio ha avuto importanti implicazioni per la comprensione delle emozioni umane, infatti, ha dimostrato che le espressioni facciali sono un linguaggio universale che può essere utilizzato per comunicare emozioni tra persone di diverse culture. Inoltre, lo studio ha contribuito a spiegare perché le espressioni facciali sono così importanti per la comunicazione umana.

Il lavoro di Ekman e Friesen ha anche avuto un impatto significativo sulla psicologia e la criminologia. I loro risultati sono stati utilizzati per sviluppare test per la rilevazione del falso, per identificare le emozioni degli atleti e per studiare i disturbi mentali.

Lo studio di Ekman e Friesen è stato un lavoro pionieristico che ha contribuito a rivoluzionare il nostro modo di pensare alle emozioni umane. I loro risultati continuano ad essere citati e studiati da ricercatori di tutto il mondo.


 

Come interpretare le espressioni facciali
Foto di Surface su Unsplash

2° parte – Come riconoscere alcune emozioni facciali

In questa parte non tratteremo tutte le 7 emozioni di base, sarebbe troppo anche per una “guida sul linguaggio del corpo”,  ma prenderemo in esame la gioia, la paura e la tristezza. Per approfondimenti ti aspetto in aula al corso Linguaggio del corpo e microespressioni facciali.

La Gioia

Questa emozione, con l’energia e lo stato di attivazione che è in grado di suscitare ci spinge a raggiungere i nostri obiettivi.
Sembra che proprio questo aspetto possa aver condotto l’uomo nel lungo processo di evoluzione della specie.

La gioia è un’emozione complessa che è stata studiata da psicologi e ricercatori per secoli. Non esiste una definizione univoca di gioia, ma in generale viene definita come uno stato di benessere e soddisfazione e può essere espressa in molti modi diversi, sia fisicamente che emotivamente.

A livello fisico, la gioia può manifestarsi attraverso il sorriso, la risata, il rilassamento muscolare e il rilascio di ormoni come l’ossitocina e la dopamina. A livello emotivo, la gioia può essere associata a sentimenti di gioia, contentezza, amore e gratitudine.

La gioia è importante per la salute fisica e mentale. Studi hanno dimostrato che le persone felici hanno una probabilità inferiore di sviluppare malattie croniche, come le malattie cardiache, il diabete e il cancro. Sono anche più propensi a vivere più a lungo.

La gioia può anche avere un impatto positivo sulle relazioni interpersonali. Le persone felici sono più propense ad essere socievoli, empatiche e comprensive. Sono anche più propense a costruire relazioni forti e durature.

 Un sorriso sincero coinvolge anche gli occhi, che si illuminano e formano delle piccole rughe chiamate “zampe di gallina”. Quando incontri qualcuno che sorride apertamente, è probabile che si senta a suo agio e positivamente inclinato verso di te.

D’altra parte, le sopracciglia aggrottate possono indicare preoccupazione, confusione o disapprovazione. Quando una persona alza le sopracciglia, potrebbe essere sorpresa o incuriosita. Al contrario, se le sopracciglia sono aggrottate e contratte, potrebbe essere un segnale di insoddisfazione o di disapprovazione.

Le micro-espressioni facciali sono segnali fugaci che possono rivelare emozioni genuine anche quando una persona cerca di nasconderle.

Ci sono molti fattori che contribuiscono alla gioia, tra cui:

  • Le relazioni sociali. Le relazioni sociali forti e positive sono uno dei fattori più importanti per la gioia.
  • La salute. La salute fisica e mentale è essenziale per la gioia.
  • La ricchezza. La ricchezza può contribuire alla gioia, ma solo fino a un certo punto.
  • Gli obiettivi e le aspirazioni. Le persone che hanno obiettivi e aspirazioni nella vita sono più propense a essere felici.
  • L’atteggiamento. L’atteggiamento positivo può contribuire alla gioia, anche nei momenti difficili.

La gioia è l’emozione che vogliamo vivere di più, tutti i giorni.

Ecco qualche regola per viverla meglio e con più soddisfazione: ascolta la puntata del podcast dedicata proprio alla gioia e come viverla meglio !!!

 


EP 28 Regole per vivere di più la gioia

 


Ecco alcuni suggerimenti su come aumentare la propria gioia:

  • Passa del tempo con le persone che ami. Le relazioni sociali forti sono fondamentali per la gioia.
  • Cura la tua salute. Una dieta sana, un’attività fisica regolare e un buon riposo possono aiutarti a sentirti meglio fisicamente e mentalmente.
  • Trova un significato nella tua vita. Avere obiettivi e aspirazioni nella vita può dare un senso di scopo e soddisfazione.
  • Sii positivo. L’atteggiamento positivo può aiutarti a vedere il lato positivo della vita, anche nei momenti difficili.

Per una ulteriore formazione in microespressioni e altri aspetti di riconoscimento facciale, si prega di visitare il sito web di Paul Ekman (o della Humintell) oppure visitare il nostro link sulle microespressioni per effettuare dei corsi di approfondimento.

Il link sotto, è invece un test progettato per verificare se è possibile individuare la differenza tra un sorriso falso e uno vero.

Sono 20 domande risolvibili in meno di 10 minuti, ogni video dura pochi secondi, serve a testare la nostra capacità di riconoscere quando un sorriso è genuino o falso.

FREE Test: Can you spot the fake smile?

http://www.bbc.co.uk/science/humanbody/mind/surveys/smiles/

 


Per approfondire questa emozione, ti suggerisco il file audio qui sotto.
Tratto dal nostro corso online Sei mesi senza scuse (effettuabile su Telegram)

EP 16 La gioia

 


 

Come interpretare le espressioni facciali
Foto di Alexandra Gorn su Unsplash

La Paura

Cosa succede al corpo quando si ha paura?
Il cervello entra in uno stato di allerta, le pupille si dilatano.
Il respiro accelera.
Aumenta anche la frequenza cardiaca, la pressione e il flusso sanguigno.

Viene mandato più glucosio ai muscoli, mentre organi non vitali, come il sistema gastrointestinale, vengono messi in uno stato di ridotta attività

La sensazione di paura (codice facs au1+2+4+5+) attiva molta energia nella zona del cuore.

A volte questa emozione ci paralizza, ed è dimostrato dalla poca attivazione che i partecipanti ad un esperimento condotto dal dr. Nummenmaa hanno riferito sentire nella zona gambe e braccia.

Non è un caso infatti che nella paura aumenta il battito cardiaco.

La paura, (codice FACS AU1+2+4+5+16+20) svolge un’importante funzione.

La paura è un’emozione primaria, presente da sempre sia nel genere umano che nel regno animale. Come tutte le emozioni ha una funzione adattiva, protegge infatti l’individuo da un pericolo o da una minaccia (reale o immaginaria) ed è preziosissima sin dai primi anni di vita.

Assolve a fondamentali funzioni evolutive e senza tale meccanismo metteremmo continuamente a rischio la nostra incolumità. Ecco perché non ha senso eliminarla ed è più vantaggioso invece cercare di viverla in maniera appropriata.

Cosa succede quando siamo spaventati?

Facciamo un esempio: stiamo camminando in un bosco e a un certo punto ci sembra di scorgere nelle vicinanze un animale pericoloso.

Già prima di iniziare a correre il cervello ha avvertito il pericolo.

L’immediata attivazione del sistema nervoso autonomo e il successivo rilascio di adrenalina determinano la reazione dell’amigdala definita di attacco o fuga, a cui sono collegati una serie di cambiamenti fisiologici:

  • incremento dell’ossigeno disponibile per i muscoli;
  • aumento ritmo cardiaco e pressione sanguigna;
  • aumento sudorazione;
  • blocco della digestione, bocca secca e nodo allo stomaco;

Oltre alla fuga, in una situazione di pericolo sono possibili altri due tipi di reazioni naturali: il freezing e il faint.

La parola freezing sta per “congelamento”, in questi casi ci si immobilizza, mentre il nostro cervello valuta l’azione più adatta.

Ugualmente funzionale è il faint ovvero la “finta morte”, una condizione di irrigidimento totale del corpo, molto frequente nel regno animale, poiché i predatori preferiscono le prede vive a quelle morte, la cui carne potrebbe essere in putrefazione.

Nell’essere umano il faint si manifesta attraverso la riduzione del tono muscolare e il distacco dall’esperienza e dalla realtà (sintomi dissociativi).

Nel filmato qui sotto, si può notare che la paura mette in azione le AU 1+2+4 (tensione e sollevamento sopracciglia) la AU 5 (sollevamento palpebra superiore) e AU 20 (stiramento delle labbra in orizzontale).

La prossemica indietro accompagna spesso la paura che a sua volta, per essere autentica, non dura più di 4 o 5 secondi.
Successivamente si trasforma in qualcos’altro, in questo caso in gioia.

 


Per approfondire questa emozione, ti suggerisco il file audio qui sotto.
Tratto dal nostro corso online Sei mesi senza scuse (effettuabile su Telegram)

EP 17 La paura


La tristezza

Tutte le emozioni che proviamo sono importanti, anche la tristezza: sono state e sono tutt’oggi fondamentali per l’evoluzione della nostra specie, svolgendo funzioni indispensabili per la nostra sopravvivenza e qualità di vita.

Ad esempio, ci forniscono informazioni relative a situazioni che potrebbero essere pericolose o dannose; sono strumenti utili per valutare le situazioni; possono agire come segnali per capire ciò di cui abbiamo bisogno, che ci piace o che desideriamo; possono suggerirci se avvicinarci o allontanarci da una certa situazione; oppure fornirci informazioni su come stiamo e sull’energia che abbiamo.

Sono, quindi, mezzi fondamentali per prendere decisioni ed effettuare scelte, consentendoci di organizzare il nostro comportamento in maniera coerente con quello che vogliamo.

La tristezza (codice facs AU 1+4+6+7+11+15+17+43) è stata fondamentale per l’evoluzione della nostra specie, infatti può esser considerata un segnale che il nostro sistema di attaccamento si è attivato.

Il sistema di attaccamento ci consente di segnalare alle persone a noi vicine affettivamente, il bisogno che abbiamo della loro presenza in momenti di difficoltà, il bisogno del loro sostegno, aiuto o conforto.

A volte tramite il pianto, forte indicatore di tristezza intensa, esprimiamo agli altri ciò che proviamo, segnalando questo bisogno di vicinanza e aiuto, non solo, essa si manifesta anche quando si sente una mancanza o un sentimento di privazione, come il dolore per la scomparsa di una persona cara, il dolore di perdere un oggetto che ha un forte valore emotivo, la malinconia a seguito di una rottura … l’elenco è ovviamente lungi dall’essere esaustivo.

Differenze tra paura e tristezza

Interpretare correttamente le espressioni facciali, in questo caso diventa importantissimo, perchè ci permette di distinguere la paura, da altre emozioni, come ad esempio la tristezza, soprattutto quando queste si manifestano in un volto, in una frazione di secondo. La paura è un’emozione dominata dall’istinto, che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa; la tristezza, si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto. Le unità d’azione del FACS per distinguerle (attenzione: serve un training adeguato per riconoscere le AU del FACS) sono queste:

Tristezza: AU 1+4+6+7+11+15+17+43

Paura : AU 1+2+4+5+16+20

La tristezza riveste, quindi, un ruolo centrale nello sperimentare il supporto da parte degli altri, oltre che nello sviluppo e nel mantenimento delle nostre relazioni.

Altra funzione importante è quella di consentirci di “raccoglierci”, promuovendo la riflessione e l’analisi profonda e autentica sugli eventi della nostra vita, con la possibilità di cercare un senso a quello che ci accade o al nostro dolore; e può favorire la riflessione anche su temi di vita più generali e esistenziali.


Per approfondire questa emozione, ti suggerisco il file audio qui sotto.
Tratto dal nostro corso online Sei mesi senza scuse (effettuabile su Telegram)

EP 20 La Tristezza

 


3° parte – Come interpretare le espressioni facciali

Interpretare le espressioni facciali può essere difficile, soprattutto se non siamo abituati a farlo. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che possono aiutarci a comprendere le emozioni di un’altra persona:

  • L’intensità dell’espressione facciale. Un’espressione facciale più intensa indica un’emozione più forte.
  • La durata dell’espressione facciale. Un’espressione facciale che dura più a lungo è più probabile che sia genuina.
  • Il contesto. È importante considerare il contesto in cui viene espressa l’emozione. Ad esempio, una persona che sorride mentre racconta una barzelletta probabilmente sta esprimendo gioia, mentre una persona che sorride mentre dà una notizia triste probabilmente sta cercando di nascondere la propria tristezza.

Come usare le espressioni facciali nella vita di tutti i giorni

Le espressioni facciali possono essere utilizzate per comunicare in modo più efficace, comprendere gli altri e costruire relazioni più forti.

Ecco alcuni suggerimenti su come usare (ed interpretare) le espressioni facciali nella vita di tutti i giorni:

  • Essere consapevoli delle proprie espressioni facciali. È importante essere consapevoli delle proprie espressioni facciali in modo da poterle controllare se necessario. Ad esempio, se stai cercando di nascondere la tua tristezza, potresti provare a sorridere o a mantenere un’espressione neutra.
  • Essere attenti alle espressioni facciali degli altri. Prestare attenzione alle espressioni facciali degli altri ti aiuterà a capire come si sentono. Ad esempio, se qualcuno ha le sopracciglia aggrottate e le labbra serrate, probabilmente è arrabbiato.
  • Usare le espressioni facciali per esprimere le proprie emozioni. Le espressioni facciali sono un modo efficace per esprimere le proprie emozioni. Ad esempio, se sei felice, puoi sorridere o ridere. Se sei triste, puoi abbassare le sopracciglia o inarcare le labbra.

Comprendere il significato delle espressioni facciali può essere un’abilità preziosa. Può aiutarti a comunicare in modo più efficace, comprendere gli altri e costruire relazioni più forti.

 

 


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Vieni a conoscere le nostre Guide sul linguaggio del corpo

Le nostre guide sul linguaggio del corpo ti svelano i segreti della comunicazione non verbale.

Ogni guida si concentra su un aspetto specifico del linguaggio del corpo, fornendo esempi concreti e suggerimenti pratici per applicare le conoscenze acquisite.

Gli argomenti saranno ogni volta diversi.

Tratteremo il linguaggio del corpo nella politica, nelle interviste, sull’importanza delle espressioni facciali e la postura.

Parleremo del linguaggio del corpo in azienda, come smascherare i bugiardi, delle espressioni facciali e tanto altro! Insomma, delle vere e proprie guide che possono risultare utili nella vita di tutti i giorni.

Ecco in questa infografica, cosa conterranno le nostre guide.😁

Come interpretare le espressioni facciali

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